CREDITO D’IMPOSTA PER ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO

IL BILANCIO CONSOLIDATO DEGLI ENTI LOCALI: STRUMENTO DI TRASPARENZA IN FAVORE DEI CITTADINI
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Tutte le imprese che effettuano investimenti in ricerca e sviluppo negli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019 hanno la possibilità di ottenere un’importante agevolazione fiscale, sotto forma di credito d’imposta.

 

In cosa consiste il bonus Ricerca e Sviluppo

Il bonus viene riconosciuto sotto forma di credito d’imposta e riguarda tutti i costi sostenuti dall’impresa inerenti lo studio e l’implementazione di nuovi prodotti, servizi e processi innovativi; il bonus può riguardare i costi per introdurre nuove funzionalità ad un servizio o processo interno (software, macchinari o attrezzature, consulenze o collaborazioni con imprese esterne, costo del personale, etc.).

 

A chi compete il credito di imposta

Possono usufruire del credito d’imposta tutte le imprese, senza alcun limite in termini di fatturato o numero di dipendenti, indipendentemente dalla forma giuridica adottata (società di capitali, società di persone, imprese individuali, ecc.), dal settore economico di appartenenza nonché dal regime contabile adottato.

Sono stati eliminati i precedenti vincoli che limitavano il beneficio a soggetti con un limite minimo di fatturato.

 

Quali sono le spese ammissibili per il calcolo del bonus

Sono ammissibili al credito d’imposta per investimenti in Ricerca e Sviluppo le spese sostenute nel quinquennio 2015-2019 per:

  • assunzione di personale “altamente qualificato” impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo;
  • quote di ammortamento delle spese di acquisizione/utilizzazione di strumenti ed attrezzature di laboratorio, nei limiti dell’importo ottenuto applicando i coefficienti di cui al D.M. 31 dicembre 1988, e comunque con costo unitario non inferiore a euro 2.000 (al netto dell’I.V.A.);
  • costi della ricerca svolta in collaborazione con Università e Enti o organismi di ricerca e con altre imprese, comprese le start-up innovative;
  • competenze tecniche e privative industriali relative ad un’invenzione industriale, biotecnologica o topografica di prodotto a semiconduttori o ad una nuova varietà vegetale anche acquisite da fonti esterne.

Sono parimenti ammissibili le spese relative alle seguenti attività di ricerca e sviluppo:

  • lavori sperimentali o teorici aventi per l’acquisizione di nuove conoscenze;
  • ricerca pianificata o indagini critiche dirette ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare al fine di mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi ovvero di migliorare prodotti, processi o servizi esistenti;
  • acquisizione di conoscenze per produrre progetti, piani o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati;
  • produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, purché non impiegati / trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.

Non rientrano nell’agevolazione le modifiche ordinarie o periodiche di prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti ed altre operazioni in corso, anche quando dette modifiche rappresentino miglioramenti.

 

Come si calcola il credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo

La determinazione del credito d’imposta Ricerca e Sviluppo avviene utilizzando l’«approccio incrementale»: in pratica, al fine di avere diritto al bonus, occorre verificare che la spesa complessiva per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, effettuata in ciascun periodo di imposta – in relazione al quale si intende fruire dell’agevolazione –  rappresenti un incremento rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei 3 periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.

 

La misura del bonus

Il credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo spetta fino a un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascuna impresa beneficiaria ed è riconosciuto a condizione che la spesa complessiva per investimenti in ricerca e sviluppo effettuata in ciascun periodo d’imposta in relazione al quale si intende fruire dell’agevolazione ammonti almeno a 30.000 euro.

 

Come si utilizza il beneficio

Il credito d’imposta è fruito esclusivamente in compensazione dal modello di versamento F24 per tutte le imposte ed i contributi a carico delle imprese, (quindi, sia I.V.A., IRES, IRPEF, che contributi previdenziali) a decorrere dal periodo successivo a quello in cui sono stati sostenuti i costi inerenti la ricerca e sviluppo.

Il credito d’imposta sui costi di Ricerca e Sviluppo sostenuti nel 2017 si potrà beneficiare già con i primi adempimenti fiscali in agenda per il 2018, e sino ad esaurimento del credito stesso.

L’agevolazione è automatica e non è previsto alcun limite massimo di spese ammissibili; non è quindi necessario partecipare a bandi e concorsi con plafond limitati che si esauriscono in pochi minuti dalla loro pubblicazione o dover attendere mesi per l’accettazione della domanda.

Il credito d’imposta è inoltre cumulabile con altre agevolazioni ed incentivi a favore dell’impresa, inclusi il super-ammortamento per l’acquisto di beni strumentali e l’iper-ammortamento.

 

Studio Camillo offre un pacchetto “chiavi in mano” che permette alle imprese di beneficiare di questa grande opportunità senza investire tempo, con un risultato automatico garantito e con un esborso economico pari a zero: tutti i costi del servizio sono, infatti, recuperabili al 100%.

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