PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO: STRUMENTI DINAMICI ED INSCINDIBILI

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L’economia aziendale (intesa come scienza) ha delineato concetti che appaiono ovvi. Ma, nel mondo “reale” delle imprese, troppo spesso queste ovvietà vengono sistematicamente ignorate o sottese.

Una strategia propulsiva dell’impresa consiste nella capacità di adattarsi al mutare delle condizioni economiche di scambio:

La strategia propulsiva imprenditoriale basata sul concetto piano-programma deve fissare le scelte e gli obiettivi direzionali a breve e medio periodo, oltreché in termini ragionieristici e numerici, ecco il motivo per cui i due documenti, pur avendo natura distinta, condividono ed, al tempo stesso, scambiano informazioni diventando – nei fatti – un unico documento globale.

La necessaria globalità di un documento di programmazione assume specifica capienza nel merito degli obiettivi verso i quali si mira: con l’indicazione particolareggiata di ciò che si vuole produrre, dei mezzi con i quali si intende raggiungerli, nonché conseguentemente dei periodi temporali necessari.

L’incapacità di programmare si estrinseca nella mancanza di abilità nell’adattare le condizioni della gestione alle variazioni dell’ambiente esterno e nella difficoltà di predisporre programmi di medio/lungo termine individuando con precisione gli obiettivi da raggiungere.

Strettamente connesso con la programmazione è il controllo: esso si identifica nel processo che, sulla base di un continuo riscontro tra obiettivi e risultati, è volto ad assicurare la realizzazione degli obiettivi aziendali.

L’azione di controllo si sostanzia in un monitoraggio continuo …

È di tutta evidenza che in assenza di una puntuale programmazione, nessun controllo (per quanto severo) può essere esercitato. In parole semplici: se non so dove devo andare, non posso sapere quanta strada ho percorso e quanta ne rimane da fare!

L’impresa realizza la propria economia mediante scelte organizzate allo scopo di raggiungere obiettivi essenzialmente economici per i quali viene retta ed amministrata.

L’imprenditore deve, pertanto, pilotare i processi di valutazione, le combinazioni di scambio, di investimento e distribuzione – una vera e propria gestione dinamica (antecedente e concomitante) dei valori che risulteranno misurabili nella sintesi del bilancio di esercizio.

Laddove l’impresa operi (anche) in un processo continuo di miglioramento e perfezionamento potrà aggregare altri valori “non misurabili” e quindi non negoziabili, quali l’esperienza, l’affidabilità, la credibilità.

Studio Camillo, a fronte della pluridecennale esperienza di consulenza si propone come utile supporto per gli imprenditori che intendono avviare un percorso di programmazione e controllo nella gestione della propria azienda.

Walter Flavio Camillo

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