Applicare adeguati assetti organizzativi: chi ne è responsabile?

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L’applicazione degli adeguati assetti organizzativi rientra, a pieno titolo, nella strategia per prevenire le situazioni che potrebbero portare alla crisi.

Ma di chi è la responsabilità della loro corretta attuazione e cosa comporta, anche in termini risarcitori, questa responsabilità?

A seguire un approfondimento dedicato al tema.

La responsabilità di adeguati assetti organizzativi

Adottare adeguati assetti organizzativi che consentano di prevenire la crisi d’impresa, o di agire in modo tempestivo per fronteggiarla, è una specifica responsabilità.

Scongiurare la crisi d’impresa adottando gli adeguati assetti organizzativi, è compito sia degli amministratori che dell’organo di controllo.

L’organo di controllo si assume una parte di responsabilità in quanto ricopre il ruolo di vigilanza proprio sulla condotta di ogni amministratore.

E’ infatti compito di questo organo spingere gli amministratori ad una pronta attivazione e, se non dovesse farlo, potrebbe doverne rispondere.

Come? In solido con gli amministratori laddove il danno verificatosi fosse stato evitabile se questi avessero vigilato in modo adeguato.

Ma l’organo di controllo, inteso solo come collegio sindacale, non è l’unico a poter essere identificato come corresponsabile.

Anche il revisore unico, in quanto parte esso stesso dell’organo di controllo, ha l’obbligo di verifica unitamente al collegio sindacale.

Sei un amministratore e vuoi configurare in modo ottimale gli adeguati assetti organizzativi così da scongiurare la crisi d’impresa?

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Cosa significa essere responsabili?

Sia l’organo amministrativo societario che l’organo di controllo devono porre in essere alcune misure essenziali.

Adottare gli adeguati assetti organizzativi ed attivarsi in modo fattivo e veloce per superare la crisi d’impresa (o per prevenirla) rientrano tra queste misure.

Quali sono i rischi ai quali possono assoggettarsi l’organo di controllo, gli amministratori ed il revisore unico?

Possono incorrere nella responsabilità personale rispondendo quindi in proprio, nei confronti dei creditori sociali, a titolo di risarcimento.

Ma quando questa ipotesi può concretizzarsi?

Laddove queste figure non abbiano dotato l’impresa degli adeguati assetti organizzativi amministrativi e/o contabili, per individuare l’inizio della crisi.

Altro fattore che può aggravare la posizione di questi tre soggetti, è la conseguente perdita della continuità dell’impresa.

Tale perdita può infatti costituire una ulteriore perdita economica e quindi aggravare lo stato di crisi.

Le conseguenze in caso di liquidazione giudiziale

Al verificarsi della liquidazione giudiziale, l’amministratore che non ha interrotto l’attività, come invece avrebbe dovuto, potrà essere soggetto ad un’azione.

Perché? In presenza di una causa di scioglimento, o di una perdita di patrimonio, è necessario interrompere le attività produttive.

Questa interruzione è utile sia per evitare altre perdite che per l’adozione delle misure proposte dal CCII.

Se l’amministratore decide di proseguire in modo indebito con le attività, il curatore potrà assoggettarlo ad azione di responsabilità.

A quel punto sarà lo stesso amministratore a dover provare di avere correttamente adempiuto ai propri doveri.

Dovrà provare l’avvenuta corretta istituzione degli adeguati assetti organizzativi, quindi idonei al rilevamento del potenziale stato di crisi d’impresa.

E’ però necessario ricordare che la responsabilità decade se l’avvenuto inadempimento non ha avuto, come conseguenza diretta o indiretta, un danno.

Sarà il curatore a dover provare che, mancando gli adeguati assetti organizzativi, non è stato possibile risolvere e superare la crisi.

Cosa fare in concreto per istituire gli adeguati assetti organizzativi?

Il compito dell’impresa è quello di dotarsi di tutti gli strumenti a supporto dell’amministratore per la prevenzione della crisi d’impresa.

Questo è anche utile per evitare di compromettere la continuità dell’impresa stessa.

Esiste un assetto standard applicabile a tutte le situazioni?

La risposta è no, perché, per trovare gli adeguati assetti organizzativi, questi devono essere ragionati su misura.

A chi rivolgersi per ricevere aiuto?

Date le tipologie di rischio alle quali gli amministratori si espongono, riuscire ad individuare gli adeguati assetti organizzativi è una condizione indispensabile.

Perché questa operazione sia davvero vantaggiosa e perché metta al riparo i responsabili dell’azienda, deve essere pensata in un quadro più generale.

Un consulente globale esperto è senza dubbio la figura professionale di riferimento perfetta per adempiere questo scopo.

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