VITA IN AZIENDA – EFFETTI COLLATERALI DELLA FATTURAZIONE ELETTRONICA

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plumber who carries out the maintenance of a condensing boiler

Nuovo episodio realmente accaduto.

Lunedi mattina del freddissimo mese di gennaio, presso il capannone di una piccola azienda manifatturiera in provincia di Milano. Negli uffici regna sovrano il gelo: si è guastata la caldaia, tutti gli impiegati (una ventina) lavorano seduti al loro posto con cappotti, sciarpe, cappelli.

«Chiamate subito l’assistenza!»

L’assistenza è curata da Beppe, un idraulico artigiano che da anni serve l’azienda, con reciproca soddisfazione.

Finalmente, dopo oltre un ora dalla chiamata, arriva trafelato Beppe, accolto dai sospiri e dalle ovazioni dei poveri impiegati intirizziti.

Beppe ci impiega pochi minuti e ripara il guasto: «… La caldaia è andata in blocco … forse addirittura sabato, per questo c’è così freddo! Abbiate pazienza e tempo un paio d’ore avrete una temperatura di 18 gradi.». Viene acclamato, finalmente tra poco i raggelati impiegati riusciranno a lavorare senza quella temperatura da Polo Nord.

Ben conoscendo i desideri di Beppe, la giovane segretaria Katia, imbacuccata nel suo piumino di marca, corre al distributore automatico per offrire al loro “salvatore” un caldo caffè espresso.

Beppe si siede ad una scrivania libera per sorbirsi in pace il caffè; nel mentre appare Pina, la ragioniera, decana dell’azienda, efficientissima, colei che conosce tutte i segreti della contabilità. Chiede a Beppe quanto debbano pagare per l’intervento. Il nostro eroe, risponde con modestia: «Visto che è stato un intervento da pochi minuti e che siete miei fedeli clienti da anni; Vi chiedo solo il “diritto di chiamata”. Fanno 70 euro.»

La solerte Pina consegna a Beppe due banconote: una cinquanta ed una da venti euro; poi consegna all’artigiano un foglio con l’indicazione del codice identificativo SDI per l’emissione della fattura elettronica.

Il nostro Beppe rimane perplesso, rimira il foglio, squadra dal basso verso l’alto l’amorevole Pina, guarda le banconote ed agisce d’impulso: riconsegna a Pina la banconota da venti euro dicendo in dialetto lombardo «Semm a post inscì» (siamo a posto così).

Pina cerca di spiegare a Beppe che deve fare la fattura elettronica, sennò lei come fa a giustificare l’uscita di quella somma?  Al deciso rifiuto del nostro idraulico, la diligente Pina si impunta: niente fattura, niente pagamento!

Insomma: gli animi si infiammano, si alzano le voci.

Attratto da quella caciara si affaccia fuori dal suo ufficio il dottor Federico, dirigente dell’amministrazione. Con calma flemmatica, visto che tutti gli infreddoliti impiegati stanno seguendo l’alterco tra Beppe e Pina, invita entrambi nella propria stanza.

L’intervento del dottor Federico placa gli animi. Entrambi i contendenti espongono le proprie ragioni. Ma la Pina non intende sentire scuse: non ci devono essere altre discussioni, vuole la fattura!

Calmatosi, Beppe precisa le proprie ragioni: «Vede dottore, io fino all’anno scorso venivo da voi, eseguivo il mio intervento e, intanto che la Katia mi portava il caffè prendevo il mio blocco ed emettevo la mia fattura scritta a mano. Tempo due minuti, voi avevate la fattura ed io il denaro per il lavoro eseguito.»

Prosegue Beppe: «Dottore, la fattura elettronica mi ha rovinato l’esistenza. Io eseguo mediamente quattro interventi al giorno, due al mattino e due al pomeriggio. Spesso rientro a casa la sera tardi, quindi le fatture elettroniche le devo emettere dopo cena e oltretutto non sono molto capace con l’informatica. Se qualcosa va storto, mettiamo alle dieci di sera, la software house non mi risponde al telefono ed il commercialista, che le prime volte mi rispondeva, ora spegne il cellulare! Perciò, per emettere le fatture elettroniche ed avere assistenza, dovrei rientrare nel pomeriggio verso le 16:00. Ma così facendo perdo un intervento ogni giorno: significa un quarto del mio fatturato! Pertanto ho deciso che non emetterò le fatture elettroniche per importi così bassi. E non intendo cambiare idea!»

A questo punto il dottor Federico, estrae dalla propria tasca il portafogli, ne sfila una banconota da cinquanta euro e, porgendola alla fedele Pina sancisce: «Semm a post inscì!»

Effetti collaterali della fatturazione elettronica …

 

Walter Flavio Camillo

 

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Studio Camillo